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De gusto e benessere - L'alimentazione per combattere il caldo e migliorare l'idratazione

Con la speranza che presto le piogge ci lascino al caldo sole dei mesi estivi, di seguito alcuni consigli per preparare il corpo all’estate e alle temperature elevate .

Una corretta idratazione e cibi ricchi di acqua sono gli alleati per contrastare le alte temperature. In estate, uno dei principali fattori che possono causare la perdita di liquidi nel corpo è la sudorazione.

È quindi necessario mantenere un adeguato bilancio idroelettrolitico e integrare i giusti nutrienti nell'organismo idratandosi adeguatamente, assumendo magnesio e potassio ed evitando un'alimentazione sregolata e basata su alimenti ricchi di sodio.

E’ sempre utile preferire e scegliere i prodotti vegetali di stagione : le verdure e la frutta estiva sono ricchi di acqua, sali minerali e carotenoidi (che proteggono la pelle dai raggi UV); pensiamo a cetrioli, pomodori, lattuga e sedano ma anche all’ anguria composta dal 97% di acqua, il melone, pesche, ciliegie, le fragole.

E’ importante fare attenzione ai prodotti freschi ma conservati, che sono estremamente ricchi di sale, fate attenzione ai latticini, formaggi, affettati e pesce conservato come bresaola, tonno, prosciutto crudo, possono rappresentare delle buone fonti proteiche ma nascondono importanti quantità di sale, vanno quindi consumati con moderazione ed abbinati a vegetali freschi. Meglio non consumare anche alimenti preconfezionati e a lunga conservazione come gli snack, patatine, grissini, cracker soprattutto se ricorperti di sale.

L’idratazione andrebbe riservata all’acqua o alle acque aromatizzate preparate con limone, foglie di menta o melissa, fettine di pesca. E’ consigliato un apporto di acqua di almeno 1,5 l al giorno, tale quantitativo dipende pero’ dal peso del soggetto e dalle attività fisiche svolte: uno sportivo o una persona che fa un lavoro manuale in estate puo’ arrivare ad avere un fabbisogno anche di 5-6 litri di acqua . Quando è necessario bere quantità così elevate di acqua, per migliore l’assimilazione dei liquidi può essere utile assumere soluzioni ipotoniche di Sali durante l’attività fisica.

Una bevanda ipotonica ha una concentrazione di sostanze inferiori rispetto ai fluidi corporei, mentre una bevanda isotonica ha una concentrazione simile a quella dei fluidi corporei. Grazie alla minore concentrazione di sostanze, le bevande ipotoniche vengono assorbite più rapidamente dall'organismo rispetto alle bevande isotoniche. Le bevande ipotoniche sono ideali per la reidratazione rapida durante e dopo l'esercizio fisico intenso o in condizioni di grande caldo.

Le bevande ipotoniche favoriscono l'idratazione poiché richiedono uno sforzo minimo al sistema digestivo per essere assorbite. Poiché le bevande ipotoniche sono meno concentrate, possono ridurre il rischio di disturbi gastrointestinali durante l'attività fisica intensa. L'assorbimento rapido evita un'eccessiva concentrazione di sostanze nel tratto digestivo.

Sotto il sole, meglio evitare l'assunzione di alcolici, e limitare il consumo di caffè e the, poiché possono causare l’effetto contrario contribuendo alla disidratazione Una bevanda dissetante per l’estate è sicuramente lo sciroppo di fiori di sambuco che puo’ essere opportunamente diluito in acqua fresca con aggiunta di foglie di menta e fettine di limone.

Tradizionalmente il sambuco è stato spesso usato come pianta medicinale in forma di tisane o altre preparazioni liquide, tipicamente per il sollievo dai sintomi dell’ influenza e del raffreddore. Si ipotizza che possa agire in supporto del sistema immunitario e con un’azione diretta verso i virus, oltre che per effetto diaforetico (aumento della sudorazione, in teoria utile a ridurre la febbre).

Al di là delle possibili proprietà salutistiche ancora oggetto di studio, lo sciroppo di sambuco è per definizione una preparazione molto dolce, con un elevato contenuto di zucchero; per questa ragione è consigliabile non abusarne. È controindicato in pazienti diabetici di tipo 2 e con problemi di glicemia in generale.

(Articolo della dott.ssa Giusto Cristina)

 

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