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De gusto e benessere - Cambio di stagione e disturbi gastrici

Siamo quasi arrivati al termine dell’estate e si avvicina quindi un nuovo cambio di stagione, questo purtroppo per alcune persone può portare con sé un aumento della sintomatologia della gastrite, cioè un’infiammazione della mucosa dello stomaco.

L’infiammazione può essere causata dalla necessità dell’organismo di adeguarsi ai repentini sbalzi climatici tipici del periodo, ma anche dalla stimolazione di vie nervose e ormonali che favoriscono un eccesso di secrezione acida nello stomaco. Anche delle variazione dell’alimentazione posso aumentare la sintomatologia della gastrite: ad esempio il passaggio da un'estate ricca di frutta e verdura, alla stagione autunnale dove magari si tende a limitare questi alimenti. Il nostro stomaco ed intestino, inoltre, possono essere fortemente influenzati dallo stress, che potrebbe essere presente in questo periodo dove le vacanze estive sono ormai un ricordo che ha lasciato spazio al consueto trend lavorativo e quotidiano.

Altri fattori che possono influire sulla comparsa dell’infiammazione inoltre sono: infezioni da Helicobacter Pylori , abuso di farmaci antinfiammatori, fumo, alcol e dieta ricca di alimenti acidi come il caffè consumati a stomaco vuoto.

Quali sono i sintomi che ci permettono di riconoscere la gastrite?

Possono essere presenti difficoltà digestive con conseguente emicrania, pesantezza e gonfiore, bruciore di stomaco, alito cattivo, reflusso, acidità e vomito in alcuni casi.

Ecco quindi alcuni consigli comportamentali per affrontare al meglio il cambio di stagione:

  • mangiare più volte al giorno (colazione, pranzo, cena e due spuntini): è più probabile che uno stomaco troppo pieno spinga l'acido verso l'alto nell'esofago peggiorando i sintomi
  • non mangiare o bere in vicinanza all'ora in cui si va a dormire;
  • mangiare mantenendo una posizione eretta e rimanere in tale posizione per almeno 1 ora dopo aver mangiato; la posizione orizzontale dopo i pasti favorisce la risalita dei succhi gastrici in esofago
  • preferire cotture semplici e senza l’aggiunta di grassi e intingoli
  • mangiare con calma masticando bene
  • evitare cibi troppo caldi o troppo freddi
  • fare esercizio fisico: muoversi permette al corpo di tonificare gli organi interni e migliorare la risposta endocrina al cambio di stagione
  • bere adeguatamente ma a piccoli sorsi durante l’arco della giornata, in caso di bruciore di stomaco aiutarsi con acqua a più alto residuo ( circa 1 bicchiere), ma attenzione a non esagerare con i liquidi il cui eccesso favorisce il reflusso gastrico se ci sono chili in più, guardare al reflusso come un altro importante segnale per perdere peso.

Alcuni consigli dal punto di vista alimentare:

  • scegliere frutta e verdura di stagione, limitare pomodori, peperoni, melanzane; prediligere erbe cotte, cavolfiori o broccoli (crucifere)
  • utilizzare pane ben cotto, senza mollica o leggermente tostato, crackers, fette biscottate
  • quando è presente gonfiore e appesantimento utilizzare tisane a base di finocchio, anice stellato, malva, liquirizia dopo i pasti
  • evitare dolci, cibo industriale, cibi grassi e fritture che favoriscono l’iperproduzione di succhi gastrici
  • evitare dadi e brodi di carne e cibi piccanti, pepe e menta
  • evitare formaggi piccanti, erborinati, stagionati e grassi, insaccati
  • evitare verdura cruda, legumi e frutta secca, cipolla, aglio e scalogno che aumentano la secrezione gastrica
  • evitare caffè e tè, cioccolato
  • evitare frutta acerba e agrumi, succo d’agrumi Di seguito alcuni esempi di piatti bilanciati che si possono preparare in questa stagione: riso basmati con straccetti di pollo e crema di zucca, merluzzo in crosta di patate, finocchi gratinati al forno con grana grattugiato, pane tostato con uova e hummus di ceci, farro con fagioli e cime di rapa, polpette di spinaci e ricotta.

L’ideale è cercare di applicare queste accortezze in prevenzione ai periodi acuti, come proprio il cambio di stagione, ancora prima della comparsa dei sintomi, per poi reintrodurre gradualmente gli alimenti.

(Articolo della dott.ssa  Daniotti Giulia)

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